Due giorni al Divino Amore con la Comunità di Sant'Egidio

Il 15 e il 16 c'è stato il Convegno al Divino Amore organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio.

Il tema è stato: "nessuno è più povero per poter aiutare un altro".

Alla fine dell'intervento di Sandro Zuccheri, uno dei responsabili della Comunità, si comprende che per potere abbracciare gli altri, bisogna togliersi quel voler essere auto-sufficienti che non vuole chiedere aiuto a nessuno e che non vuole far vedere le nostre debolezze e che abbiamo bisogno di aiuto.

Accettare la nostra debolezza ci permettere di accettare meglio noi stessi cosi come siamo e di cominciare ad Amare noi stessi e di conseguenza non vedere gli altri come un problema (peggio ancora se diversi o poveri) e di abbattere quel muro divisorio che divide persone di credo-nazionalità differenti.
Ciò che c'è "dentro di noi" si ripercuote fuori.

Dopo c'è stato il confronto con le varie Comunità di Quartiere sul tema sopra menzionato. Dopo abbiamo fatto il pranzo al sacco e alle 16:00 c'è stata la Messa con il Vescovo di Frosinone. Prima della Messa siamo andati a vedere le opere delle persone portatori di Handicap: che dirvi se non che erano a dir poco stupende e piene di significato Evangelico e Spirituale. Toccano il Cuore e invitano a riflettere per ammirare la bellezza del loro mondo interiore che posso rendere più bello grazie alle loro "debolezze fisiche".

Una bella giornata passata in compagnia con persone che cercano in Dio, in Gesù Cristo quella Pace, quelle risposte che danno un Senso alla Vita.

Ci sono andanto un pò con il brocio e sono uscito sereno.

Infatti New_Neo dò ragione a quel signore che ha detto di togliersi quel voler essere autosufficienti, molti bisognosi si mettono addosso un velo di orgoglio e nonostante non abbiamo neanche lo stretto necessario si rifiutano di chiedere aiuto.Ora non dico che devono suonare la tromba dicendo di avere di bisogno ma almeno rivolgersi al proprio Parroco e non rifiutare le cose che il Parroco gli dà.

mery81 ha scritto:Infatti New_Neo dò ragione a quel signore che ha detto di togliersi quel voler essere autosufficienti, molti bisognosi si mettono addosso un velo di orgoglio e nonostante non abbiamo neanche lo stretto necessario si rifiutano di chiedere aiuto.Ora non dico che devono suonare la tromba dicendo di avere di bisogno ma almeno rivolgersi al proprio Parroco e non rifiutare le cose che il Parroco gli dà.

Aspetta Mary, credo che hai capito male quello che ho scritto.
Prima cosa non si fa alcun riferimento ai bisognosi, ma dal lato di chi ha ed ha paura di chi non ha (il povero in generale), dell'immigrato di chi ha modi e visioni diverse dalla propria.
L'essere autosufficienti è il non voler chiedere aiuto per uscire da quel velo che la società di oggi ci fa ricordare sempre: il successo, il fisico, Se Stessi....la paura di poter dare e aiutare una persona che non si conosce come se fosse un fratello. Questa persona può essere una qualunque, un povero, uno zingaro.
Aggiungo inoltre che, purtroppo, chi vive per strada vive una situazione psicologica terribile che costringe quest'ultimo a dipendere completamente dagli altri! E può manifestare una reazione dura e anche cattiva nei confronti di chi si offre di aiutarlo. Dipende dall'origine della situazione in cui viene a trovarsi.

E' un discorso che va ampliato perchè può essere soggetto, giuastamente, a fraintendimenti.

Avevo la possibilità un paio di volte di visitare la Comunità di San'Egidio per ragioni di scuola e di studio...
Tutto ciò che non viene donato va perduto....detto indiano "La città della gioia" di D. La Pierre